#letture anticipate - Gli itinerari culturali del Consiglio d’Europa. La Via Francigena
05/04/2022
Fra gli itinerari culturali del Consiglio d’Europa c’è anche quello della “via Francigena” (Francisca o Romea), che coinvolge gran parte del territorio di competenza di questa Soprintendenza.
Dichiarata “Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa” dal 1994, al pari del Cammino di Santiago di Compostela, va dalla Francia alla Puglia.
Le prime attestazioni della sua esistenza risalgono al IX sec., mentre la descrizione del percorso al X. Concerneva il tratto Canterbury-Roma dell’itinerario di Sigerico; il tragitto compiuto dal vescovo Sigerico, in pellegrinaggio a Roma per ricevere dal Papa il pallium; ma è dal XII sec. che diventa più nota.
Nel passaggio che riguarda l’Italia centrale, vediamo che da Siena si scendeva fino ad arrivare ad Acquapendente.
Si seguiva l’antica via Cassia: attraverso Bolsena, Montefiascone, Viterbo, Vetralla e Sutri; oppure Ronciglione lungo la via Cassia Cimina.
E poi la nota la valle di Baccano, antico cratere vulcanico nel comune di Campagnano, all’interno dell’area collinare sabatina. Nel Medioevo la Valle di Baccano, ed in particolare il piccolo borgo e l’Osteria del baccano, corrispondevano alla Bacane nell’itinerario di Sigerico, citata appunto dall’Arcivescovo di Canterbury come la Submansio III (ovvero le soste, riportate in un diario alla British Library di Londra).
Il tragitto della via Francigena deviava, poi, sulla via Trionfale nei pressi della Storta, per giungere finalmente a Roma, dove si avvistava l’antica basilica di San Pietro in Vaticano dall’altura di Monte Mario (detto per questo Mons Gaudii, cioè monte della gioia).
Quello di Sigerico fu un percorso di circa 1.600 chilometri; il vescovo impiegò ben 79 giorni per completarlo, svolgendolo principalmente a piedi e percorrendo una media di 20 km circa al dì.
Sono circa 79 le mete sfiorate dal pellegrinaggio. Tra le principali possiamo annoverare proprio quelle del nostro territorio (oltre a Roma): Sutri, San Valentino presso Viterbo, San Flaviano a Montefiascone, Santa Cristina a Bolsena ed Acquapendente; per citarne alcune.
Nell’opuscolo, a cura di Roberta Alberotanza, “Gli itinerari culturali del Consiglio d’Europa: un patrimonio europeo”, nella pagina ad essa dedicata, la via Francigena viene descritta come una sorta di forma di pellegrinaggio ‘moderno’.
“La via Francigena – si spiega – ripercorre lo storico viaggio di Sigerico, arcivescovo di Canterbury, che nel 990 d.C. si recò a Roma per ricevere l’investitura da Papa Giovanni XV”.
“Il cammino – prosegue il volume – si estende sino a Santa Maria di Leuca in Puglia, sulla base dell’Itinerarium Burdingalese, il viaggio compiuto da un anonimo pellegrino nel 333 d.C.”. Fu la prima attestazione di un pellegrinaggio cristiano in Terrasanta compiuto da un abitante di Burdingala, l’odierna Bordeuax.
“La via Francigena – si legge ancora – è la più antica via di pellegrinaggio medievale tra l’Europa nord-occidentale e l’Italia. Il percorso diventa metafora della ricerca di un’identità comune dell’Europa e di un turismo lento”.
Una definizione che raccoglie il senso del viaggio e della portata del patrimonio culturale che attraversa, valida ed attuale ancora oggi; perciò importante da tutelare.
Ed è anche per questo che, candidata a diventare bene Unesco, sono molte le iniziative di vario genere organizzate per la sua fruizione, per valorizzarla e promuoverla con forme di turismo nuovo, da quello enogastronomico a percorsi in bici, nell’ambito del progetto “La Via Francigena e le Vie del Gusto in Tuscia” (finanziato da Lazio Crea della Regione Lazio). Grazie all’unione di circa 60 realtà locali, associate nella Dmo (Destination management organization). Capofila ne è il comune di Acquapendente che, con la app TusciApp Francigena, indica dove reperire info utili ad organizzare il proprio cammino. “Per la prima volta – spiega il vicesindaco di Acquapendente – saranno messi in rete i punti di accoglienza, dando vita anche alla prima rete di biblioteche del pellegrino che si snoderanno in ognuno dei comuni toccati dalla via”.