Cerveteri, Roma e Tarquinia, fra età arcaica e repubblicana
il 25, presso la Sala Convegni del CNR (di piazzale Aldo Moro 7 a Roma); il 26 a Palazzo del Granarone a Cerveteri (di via del Granarone); e il 27 alla Biblioteca Cardarelli di Palazzo Bruschi Falgari di Tarquinia (di via Umberto I, 34) - SABAP VT-EM
25, 26 e 27 gennaio 2023 - Seminario di studi
“Cerveteri, Roma e Tarquinia. Seminario di studi in ricordo di Mauro Cristofani e Mario Torelli” è una tre giorni (il 25, 26 e 27 gennaio p.v.) dedicata a due figure di spicco dell’archeologia, organizzata dall’Istituto di scienze del patrimonio culturale (ISPC) del Cnr, che da sempre - attraverso la ricerca scientifica e l’innovazione - punta al raggiungimento dell’eccellenza nel campo della conoscenza, conservazione e valorizzazione dei beni culturali.
L’Istitituto ha stipulato di recente una convenzione con il Parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia, che rende il suo intervento in questi siti archeologici, se possibile, più forte.
L’evento vanta il patrocinio dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici e la partecipazione attiva della Soprintendenza ABAP per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale, oltre al supporto dei comuni di Cerveteri e Tarquinia, della Fondazione Luigi Rovati, e della Società Tarquiniense d’Arte e Storia.
Non è pertanto un caso che le funzionarie della Soprintendenza, l’archeologa Rossella Zaccagnini e l’arch. Gloria Galanti, relazioneranno, con Gilda Benedettini su “La Soprintendenza a Cerveteri: ricerca, tutela e valorizzazione”, perché tali sono le tre azioni messe in campo dall’Ufficio. Si rende così il dovuto omaggio a studiosi del calibro di Mauro Cristofani e Mario Torelli.
Il primo, a 25 anni dalla sua scomparsa, è stato archeologo ed etruscologo italiano specializzato in epigrafia etrusca. Allievo di Massimo Pallottino, fu nel consiglio direttivo dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici. Fondò nel 1970 il Centro per l’archeologia etrusco-italica, che diresse a partire dal 1982. Autore fecondo di studi, ricerche e contributi scientifici fondamentali per la disciplina.
Il secondo, invece, scoprì il porto etrusco di Tarquinia di Gravisca, fu professore di Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana alle Università di Cagliari e di Perugia, socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei e membro dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici. E autore di numerosi volumi tra cui The Etruscans (2000) e Gli Spurinas. Una famiglia di principes nella Tarquinia della “rinascita” (2019).
Le tre giornate saranno presiedute da altre personalità di spicco, di grande competenza. Il 25, 26 e 27 saranno analizzati nel dettaglio i differenti rapporti di Cerveteri e Tarquinia con Roma, in epoca arcaica e repubblicana. In ben tre sedi diverse: il 25 presso la Sala Convegni del CNR (di piazzale Aldo Moro 7 a Roma); il 26 a Palazzo del Granarone a Cerveteri (di via del Granarone); e il 27 alla Biblioteca Cardarelli di Palazzo Bruschi Falgari di Tarquinia (di via Umberto I, 34).
Nella prima giornata, in programma al CNR di Roma, il funzionario archeologo della Soprintendenza, dott. Daniele F. Maras, interverrà su “Miti greci e donne etrusche alla luce delle fonti: tra le accuse di Teopompo e le mogli dei Tarquini”. La condizione sociale particolare della donna in Etruria, considerata dagli autori antichi e da molti commentatori moderni come un’eccezione degna di nota nel panorama del Mediterraneo antico, viene indagata con un approccio sistematico, per fornire un inquadramento storico e culturale alla selezione tipicamente etrusca dei miti greci al femminile, rappresentati su monumenti figurativi etruschi.
Le diverse scelte narrative e iconografiche degli Etruschi nell’affrontare temi mitologici vengono messe a confronto con le differenze tra quel popolo e il mondo greco-romano che più meravigliavano e incuriosivano gli autori antichi: da storici “moralisti” come Teopompo a filosofi sistematici come Aristotele, fino ai commentatori della storia romana del livello di Tito Livio e Dionigi d’Alicarnasso.
Da una parte la tutela del patrimonio e dall’altra la storia delle relazioni culturali tra società antiche: è in occasioni come queste che il Ministero della Cultura – e la Soprintendenza come parte di esso – restituisce al pubblico e alla comunità scientifica il proprio contributo attivo alla promozione della cultura, assolvendo al compito affidatogli dall’art. 9 della Costituzione Italiana.